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Ospedali privati: un autunno di tagli

Ospedali privati: un autunno di tagli

di Dario Beretta - Presidente Aiop Lombardia

Con l’arrivo della pausa estiva, Regione Lombardia ha adottato/varato una serie di provvedimenti che avranno sicuramente pesanti ripercussioni sulle attività e sui bilanci delle strutture private.

Il primo provvedimento in ordine cronologico è la DGR n. 1986 del 23/07/2019 “2° Provvedimento regole 2019”, che modifica sensibilmente le codifiche per la Chirurgia Vertebrale (Artrodesi) con conseguente rimodulazione delle tariffe. Tale rimodulazione colpisce fortemente la valorizzazione della maggior parte di questi interventi e, se in parte potrebbe essere condivisibile per limitare un incremento forse eccessivo di queste procedure chirurgiche, sicuramente comporterà una migrazione di medici e, di conseguenza anche di pazienti che effettuano tali interventi, verso altre regioni limitrofe ove le tariffe sono nettamente superiori.
La stessa delibera rivede, con decorrenza dall’inizio dell’anno, il rimborso delle endoprotesi.
È auspicabile che almeno dal 2019 venga previsto il rimborso del DRG comprensivo del costo delle protesi sulla base del costo medio sostenuto.

La successiva delibera n. 2013 del 31/07/2019 introduce per il 2019 un tetto di sistema regionale di 850 milioni di euro al superamento del quale è previsto un tetto di struttura, riferito alla produzione 2018 per gli IRCCS, per tutti i fuori regione e per l’alta complessità regionale mentre, per le altre strutture private, tale tetto è riferito all’alta complessità lombarda ed extraregionale. Ciò di fatto impedisce alle strutture qualsiasi possibilità di aumentare la produzione anche sui fuori regione.
È fondamentale quindi il superamento del D.L.95 (spending review) che deve essere prioritario nelle nostre richieste al nuovo Ministro (che sia per noi una SPERANZA di nome e di fatto).
Nella stessa delibera si intravede per il 2020 uno spiraglio per un aumento di acquisto di prestazioni di alta complessità anche per i lombardi.
L’impossibilità per le nostre strutture di riprogrammare l’attività nell’ultimo quadrimestre, per una delibera con effetto retroattivo dall’1 gennaio 2019, è oggetto di valutazione per un ricorso al TAR.

Da ultimo la delibera n. 2014 del 31/07/2019, che introduce importanti novità nei criteri per la definizione delle funzioni non tariffate.
Accogliendo le raccomandazioni dell’Agenzia di controllo sul S.S.L., la delibera elimina le funzioni della didattica universitaria, dell’ampiezza del case mix e degli enti unici per i ricoveri e per l’attività ambulatoriale, modifica i criteri di attribuzione per altre funzioni e ne introduce di nuove soprattutto per gli ospedali pubblici.
Il valore delle funzioni per l’anno 2019 sarà noto agli erogatori privati solo nel 2020 sulla base dell’analisi degli algoritmi definiti dalla Regione.
Un dato è però già evidente: a fronte dell’invariabilità del fondo per gli erogatori privati 115,5 milioni di euro, per gli erogatori pubblici il fondo passa da € 649 milioni a € 702 milioni con un’attribuzione di risorse sempre più a favore del pubblico per l’86% del totale del finanziato per le funzioni non tariffate.
Per gli erogatori privati, tanto per cambiare, MALA TEMPORA CURRUNT e siamo ancora in attesa di capire quale sarà l’atteggiamento del nuovo Governo e del nuovo Ministro nei nostri confronti.
Però la SPERANZA deve sempre essere alla base del nostro operare e, prima o poi, verrà compreso che i nostri ospedali hanno un valore fondamentale per la sopravvivenza del Sistema Sanitario sia Regionale sia Nazionale.


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